Una tragedia, l’ennesima negli Usa, torna a interrogare il Paese sulla libera gestione delle armi da fuoco. Un gruppo di bimbi ha infatti deciso di girare un video da condividere sui social dopo il pranzo del Thanksgiving a Brooklyn Park, nei sobborghi di Minneapolis, in Minnesota. I ragazzini, però, hanno trovato un fucile nel garage di casa e maneggiandolo, un 13enne ha fatto partire un colpo che ha ucciso un bimbo di 5 anni. Adesso l’adolescente è in prigione e rischia l’accusa di omicidio.
Il gruppo di giovanissimi, dopo il pranzo tra parenti e amici, stava giocando nel garage quanto hanno trovato un fucile lasciato incustodito con un proiettile in canna. Non è ancora chiaro come sia partito il colpo, che ha centrato in pieno il più piccolo del gruppo, morto tra lo shock dei presenti.
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Il 13enne ora è rinchiuso in un carcere minorile in attesa dello sviluppo delle indagini, ma il rischio è che venga accusato di omicidio colposo. In realtà, però, a provocare l’incidente è stata prima di tutto l’incuria del proprietario dell’arma, che l’ha lasciata carica e in un posto accessibile ai bambini.
Gli Usa hanno il più alto numero al mondo di armi da fuoco in circolazione, oltre 395 milioni, cioè il 46% di quelle detenute da civili nell’intero pianeta. In pratica, secondo gli ultimi dati ufficiali, ci sono più armi che americani (120 ogni 100 cittadini), col il 44% degli adulti che vive in una famiglia che possiede, legalmente o illegalmente, pistole o fucili.
Nel 2021 si sta verificando un nuovo boom nelle vendite, con un incremento del 20% delle richieste di background check, i controlli effettuati dai rivenditori su chi acquista armi per verificare se l’acquirente ha precedenti penali o soffra di disturbi mentali. Un numero di richieste che non erano più così alto da almeno dieci anni.