Arrivano notizie confortanti sull’efficacia del vaccino. Le buone nuove provengono dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
I test sui sanitari vaccinati
I test sono stati effettuati sui sanitari che si sono vaccinati. Dopo una settimana dalla somministrazione della prima dose di vaccino, è stato riscontrato un incremento delle cellule B di memoria nell’80% dei casi. La risposta si attesta al 100% dopo 7 giorni dalla somministrazione della seconda dose.
A 21 giorni dalla somministrazione della prima dose del vaccino Pfitzer infatti, risulta che il 99% dei vaccinati ha sviluppato anticorpi neutralizzanti controil Sars-Cov 2.
Sono questi i risultati del primo monitoraggio realizzato tra gli operatori sanitari della struttura, dall’équipe medica della Medicina del lavoro e della struttura complessa di Microbiologia.
Il campione analizzato
Il campione analizzato è significativo, si tratta di quasi 3mila sanitari negativi, e quindi mai entrati in contatto con il virus. La seconda dose è stata invece somministrata a 1.425 persone, ed è in continuo aggiornamento.
Il monitoraggio ha dato dunque risultati molto incoraggianti. A tre settimane dalla prima dose – la finestra a partire dalla quale va effettuato il richiamo per Pfizer-Biontech, per il vaccino Moderna sono invece 28 giorni – aver rilevato una risposta anticorpale positiva nel 99% dei vaccinati esaminati, è davvero un ottimo risultato. E in più è stata rilevata la produzione di una quantità di anticorpi specifici (titolo anticorpale) 50 volte superiore alla soglia di negatività. Sette giorni dopo la seconda dose inoltre, gli anticorpi sono stati sviluppati dal 100% dei vaccinati finora valutati.
In questo caso con un titolo anticorpale di circa 1.000 volte superiore alla soglia di negatività, indice di elevato tasso di potenziale protezione.
Il vaccino Pfizer, insomma, funziona. E lo sapevamo. E anche verso le varianti, il siero sembra continuare ad avere la meglio. Sebbene con una leggera perdita di efficacia rispetto alla variante sudafricana.
Dati positivi dei test del Bambin Gesù anche sul fronte immunologico. Dopo 7 giorni dalla prima somministrazione si è registrato un incremento delle cellule B di memoria (quelle che mantengono la produzione di anticorpi nel tempo, riattivandola a contatto con l’antigene) nell’80% dei casi e un incremento significativo delle cellule T di memoria (che coordinano l’intera risposta immunitaria contro il virus) nel 64% delle persone vaccinate.
La soddisfazione dell’Istituto
L’Istituto esprime soddisfazione in una nota: «I risultati sembrano supportare pienamente i dati epidemiologici a partire dal 14esimo giorno dalla prima dose, cioè successivamente alla comparsa degli anticorpi protettivi e della memoria immunitaria, finora non è stato infatti registrato alcun caso di infezione tra gli operatori sanitari vaccinati. Solo 7 persone hanno sviluppato l’infezione da covid, ma tutte entro il 14esimo giorno dalla prima somministrazione del vaccino, con lievi sintomi e senza necessità di ricovero ospedaliero».
Il dott. Perno, responsabile di Microbiologia e diagnostica di Immunologia, sui risultati dello studio dichiara: “Sono evidenze che ampliano le nostre conoscenze e suggeriscono che gli anticorpi prodotti dalla vaccinazione hanno una persistenza nell’organismo alquanto duratura. Sarà ora necessario ampliare le osservazioni e prolungarle nel tempo”.
Intanto incassiamo la buona notizia e andiamo avanti con fiducia. Visto che le evidenze scientifiche ci dicono che l’utilità delle vaccinazione è finora confermata. E i risultati, mantenendo questo trend, sembrano davvero promettenti.