In Italia ieri è stata superata la soglia dei due milioni di dosi di vaccino somministrate in Italia. Domenico Arcuri , Commissario per l’Emergenza ha annunciato che sono 2.003.543 gli italiani vaccinati con la prima dose, mentre quelli che hanno avuto la seconda dose sono 659.565.
Il Ministro Speranza annuncia: “Primo traguardo raggiunto grazie al Sistema Sanitario Nazionale”. Lo ha scritto su Facebook ringraziando donne e uomini del Servizio Sanitario Nazionale che ci hanno permesso di raggiungere questo primo risultato. Al netto dei ritardi e dei tagli alle consegne da parte di Pfizer, Moderna e Astrazeneca, la fase 2 del piano vaccini è alle porte. Ma non tutti i territori andranno alla stessa velocità. La seconda fase è quella destinata agli anziani con più di 80 anni, che nel nostro Paese sono più di 4 milioni e 400mila.
Inizialmente il Piano vaccini italiano elaborato da Arcuri prevedeva che gli over 80 fossero coinvolti nella campagna già da fine gennaio, ma i ritardi e i tagli alle consegne decisi da Pfizer e ora pure da Moderna (per tutta l’Europa, non sono per l’Italia) hanno fatto slittare tutto.
In Sicilia l’inizio della fase due è slittato a fine febbraio.
L’annuncio del ministro Speranza arriva mentre in Ue tornano a pieno ritmo le forniture. La scorsa settimana Pfizer ha assicurato il 100% delle dosi e nel secondo trimestre dell’anno ne fornirà ulteriori 75 milioni. C’è ottimismo in europa e Bruxelles assicura: “Entro l’estate possiamo raggiungere il 70% di vaccinati.
L’incognita delle varianti del vaccino
A preoccupare sono ancora le varianti. Quelle sudafricana, brasiliana e inglese, sono quello che destano più timori a causa della loro più alta trasmissibilità. Poiché mancano ancora evidenze precise sul loro impatto sulla malattia e sull’efficacia dei vaccini nel contrastarle. L’indicazione è quella della massima prudenza e invito al rispetto di tutte le misure sanitarie e comportamentali anche da parte di chi è stato già vaccinato contro Covid-19 o di chi è guarito dalla malattia. Il ministero della Salute indica anche la priorità di tracciare i contatti dei casi da variante e di potenziare il sequenziamento del virus.
Decisive le prossime due settimane
Sono circa 48 milioni di italiani entrati da lunedì mattina in zona gialla. Tutti guardano al 15 febbraio, data in cui cesserà il divieto di spostamento tra le Regioni e lo stop per gli impianti sciistici disposti con i provvedimenti di gennaio. Le prossime due settimane saranno decisive per valutare l’andamento della curva del virus e decidere se si possono allentare alcune delle misure in atto o se sarà necessaria una nuova stretta.