Arriva venerdì 17, e in Italia si corre a toccare ferro. Esiste persino una fobia apposita, l’eptacaidecafobia, la paura del numero 17.
Le cose da non fare secondo le credenze popolari il venerdì 17
- Non far cadere sale e olio sia a terra che sulla tavola.
- Evitare di incrociare le posate sia sulla tavola che sul piatto
- Non scendere dal lato sinistro del letto.
- Non indossare vestiti di colore viola.
- Non passare sotto a una scala aperta oppure semplicemente appoggiata a una parete.
Come mai in Italia questa data porta così sfortuna?
Le origini cattoliche – A quanto pare, le radici di questa credenza popolare hanno incredibilmente origini cattoliche: venerdì è il giorno della settimana della morte di Cristo sul Golgota, mentre il 17 è la data del diluvio universale.
Nell’antica Grecia – I pitagorici disprezzavano questo numero perché si trovava fra il 16 e il 18, due numeri considerati sacri ovvero la pura rappresentazione dei quadrilateri 4×4 e 3×6.
A Roma – Nell’antica Roma sulle tombe dei defunti, generalmente si trovava la scritta “VIXI” che significa “vissi” (ovvero “ora sono morto”), che è l’anagramma di XVII, appunto il numero 17. E nella battaglia di Teutoburgo combattuta tra romani e germani, le legioni 17, 18 e 19 subirono una sconfitta così dura (vennero letteralmente distrutte) che, dopo quel momento, questi numeri, ritenuti sfortunati, non furono più attribuiti a nessuna legione.
Nella Serenissima – Marin Falier, fu l’unico doge giustiziato per alto tradimento (venerdì 17 aprile 1355) durante i 1100 anni di Repubblica Serenissima. E anche questo contribuì in Veneto ad alimentare la credenza che fosse un giorno nefasto.
Venerdì 17 – Il giorno sfortunato all’estero
Però state tranquilli: non è una credenza su scala mondiale in quanto quasi tutte le nazioni hanno una data ben precisa (con risvolti negativi) e con una specifica motivazione.
Se in Italia il 17 porta sfortuna, nel resto del mondo il numero ‘iellato’ è il 13, soprattutto nei paesi anglosassoni. L’associazione numerologica negativa si attribuisce tradizionalmente al numero dei partecipanti nell’Ultima Cena, da cui sarebbe scaturito la consuetudine di evitare banchetti di tredici persone, pena la morte entro breve del tredicesimo invitato. Un’altra teoria vuole, invece, che un venerdì 13 del 1307 Filippo il Bello diede ordine di sterminare i cavalieri templari per impadronirsi delle loro ricchezze. Il numero viene dai tempi antichi associato alla morte nella Cabala.
Venerdì 17 – Le superstizioni
Molte persone evitano di fare attività importanti durante il venerdì 17, come firmare documenti, prendere decisioni importanti o programmare viaggi. Alcuni hotel e ospedali addirittura saltano il numero 17 nelle loro stanze e piano, passando direttamente dal 16 al 18.
In conclusione, nonostante le origini storiche e culturali della superstizione legata al venerdì 17 siano spesso diverse, la credenza nella sfortuna di questo giorno continua ad esistere ancora oggi. Tuttavia, è importante ricordare che questa è solo una credenza popolare e che, in realtà, il venerdì 17 non ha alcuna influenza diretta sulla nostra vita quotidiana.
In ogni caso, ci sono molti modi per affrontare il venerdì 17 con un sorriso sulle labbra e senza temere il famigerato malocchio. Ecco alcuni suggerimenti per trascorrere una giornata divertente:
- Organizza una caccia al tesoro con gli amici, magari con qualche indizio che fa riferimento alla sfortuna o alla superstizione.
- Crea un gioco di parole con il numero 17 e sfida i tuoi amici a trovare la parola più lunga possibile.
- Prepara un pranzo o una cena a base di cibi portafortuna, come il cavolo nero o i piselli.
- Organizza un karaoke con canzoni che fanno riferimento alla sfortuna o alla fortuna.
Insomma, ci sono molti modi per vivere il venerdì 17 in modo positivo e divertente. Non lasciamoci prendere dalla superstizione, ma approfittiamo di questa occasione per fare qualcosa di speciale e unico. E magari scopriremo che la sfortuna non esiste, ma solo la nostra capacità di affrontare la vita con un sorriso.