Firmato ieri dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, il decreto che dà il via libera al piano straordinario per il reclutamento di 861 ricercatori universitari, attraverso cui, entro la fine dell’anno, sarà portato il numero di ricercatori di tipo b (tenure track) in servizio presso le Università statali dagli attuali 700 a più di 1.500. (Qui il decreto ministeriale, che dà così attuazione alla Legge di Stabilità 2016).
Si trattano di ricercatori che le Università potranno poi confermare come professori associati dopo il contratto triennale: per questo, è stato previsto lo stanziamento di 47 milioni di euro per il 2016 e 50,50 milioni a decorrere dal 2017 ( e copre anche il cofinanziamento per il passaggio al ruolo di professore di II fascia qualora, al termine del triennio, i ricercatori risultino in possesso dell’abilitazione scientifica e abbiano ricevuto la valutazione positiva da parte dei loro atenei).
«Con la Legge di Stabilità abbiamo ricominciato ad investire nel nostro capitale umano – ha dichiarato il Ministro Giannini (nella foto)-. Il piano per il reclutamento straordinario di ricercatori di tipo b è un primo importante segnale, insieme allo sblocco del turn over dei ricercatori di tipo a, e ha l’obiettivo di portare energie nuove nella ricerca universitaria. I ricercatori di tipo b, con questo intervento, saranno più che raddoppiati. A questo piano si aggiungono le risorse che abbiamo stanziato per 500 cattedre di eccellenza e i fondi aggiuntivi per il reclutamento straordinario di professori di I fascia».
Gli 861 posti da ricercatore sono assegnati in questo modo:
- 132 suddivisi fra le 66 università statali per un totale di 2 ciascuna;
- gli altri 729 sulla base della qualità della ricerca e della qualità delle politiche di reclutamento degli atenei come risultanti dalla VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca).
Infine, il Ministro Giannini ha anche dato il via libera al decreto di riparto dei 6 milioni che la Legge di Stabilità stanzia, per il 2016, per il reclutamento straordinario di docenti ordinari e almeno il 20% delle risorse è vincolato alla chiamata di professori che non appartengano all’organico dell’Università che assume.
Cara Ministro,
Perché non tutela gli attuali rtdA che hanno conseguito l’abilitazione scientifica nazionale e che per logiche di potere accademico non potranno neanche partecipare ai concorsi rtdb perché magari la loro materia non è’ stata scelta tra quelle su cui bandire i posti? Perché non premia il merito degli abilitati costringendo gli atenei ad usare questi posti prima per il passaggio diretto a RTDB degli abilitati RTDA e poi bandire i restanti posti?