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Video hard della Maestra: Licenziata perché tradita dall’ex fidanzato calciatore


Una storia di veleni e di tradimenti che arriva dalla provincia di Torino, raccontata in un’inchiesta in cui sono indagate cinque persone che rispondono, a vario titolo di diffamazione, violenza privata e divulgazione di materiale privato nei confronti di una maestra.

Momenti di intimità hanno fatto il giro del web e sono diventati di dominio pubblico. Sono trascorsi più di due anni da quando l’ex fidanzato ha fatto circolare sulla chat dei compagni della squadra di calcio le foto osé della sua ragazza e un video a luci rosse. Immagini private che sono diventate poi virali.

Da quel giorno la vita di questa giovane donna di 22 anni, maestra d’asilo che ama i bambini, è stata stravolta. Non solo il suo corpo si è trasformato in oggetto di scherno, ma lei ha perso anche il lavoro. Infatti la direttrice scolastica l’ha costretta a rassegnare le sue dimissioni e ha subito critiche, insulti e umiliazione da parte di una collega e di una coppia di genitori. «Soffro ancora per quello che è accaduto — racconta nei verbali agli atti dell’inchiesta —. Il mio ex ha tradito la mia fiducia, mai avrei pensato che mettesse le mie foto su una chat».

L’epoca dei fatti

È l’inverno del 2018 quando la ragazza conosce un calciatore dilettante del paese. Lui ha qualche anno in più di lei e per alcuni mesi la loro relazione è scandita dalla passione. Per gioco lei gli invia un book fotografico. Si tratta di diciotto immagini erotiche, alle quali aggiunge un video a luci rosse. Ma l’amore finisce e gli scatti rimangono nella memoria del telefono del ragazzo. Presto le immagini inonderanno le chat dello spogliatoio per vanto della conquista. Tra tutte le immagini, una riporta il nome e il cognome della maestra. Da quel momento tutti sanno a chi appartengono quei ritratti e quei video conservati nella memoria di uno smartphone.

La situazione sfugge di mano quando a intercettare il materiale erotico è la moglie di un altro calciatore. La donna riconosce la maestra d’asilo del figlio e grida allo scandalo. Spedisce, con la complicità del marito, le foto ad altre mamme e, secondo le accuse della Procura, minaccia la ventiduenne di mettere al corrente la direttrice scolastica se avesse sporto denuncia contro l’ex fidanzato.

La maestra, difesa dall’avvocato Domenico Fragapane, non si lascia intimorire e presenta querela. Intanto le fotografie continuano a circolare e anche una collega di lavoro inoltra le immagini alle amiche. Disperata, la ragazza si rivolge alla direttrice scolastica e le racconta i propri tormenti. «Tutti sanno che sono io», confessa ammettendo la vergogna. Ma ormai le foto e il video sono motivo di discussione all’interno dell’asilo. La maestra approfitta di qualche settimana di ferie sperando che la bufera si plachi, ma alla fine la direttrice la convince a dimettersi.

Il processo

Due anni dopo la giustizia ha fatto in parte il suo corso. L’ex fidanzato si è pentito. Ha risarcito la giovane, ottenendo così il beneficio della messa alla prova: un anno di servizi sociali.

La direttrice dell’asilo e la mamma scandalizzata affronteranno il dibattimento. La direttrice è imputata per aver costretto la giovane alle dimissioni e per aver spiegato anche i motivi davanti a tutti i genitori dei bambini della classe. La mamma “spiona” è, invece, imputata per aver diffuso le immagini. Gli altri soggetti coinvolti nella vicenda hanno scelto riti alternativi.

Si sa che gli smartphone e la tecnologia possono rivelarsi strumenti quanto utili tanto diabolici. In grado di contenere e conservare ogni aspetto delle nostre vite e capaci, allo stesso tempo, di rendere il privato di dominio pubblico. Con un solo click. Ma ciò che più stupisce è la mente diabolica delle persone buoniste e finte santarelline. In grado di rovinare la vita, la reputazione e il futuro di altri. Con un solo click.


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