Giù le mani dalla Haka, non vogliamo sia usata contro i vaccini anti covid. La tribù maori che detiene la proprietà intellettuale della famosa danza di guerra diffida i no vax dall’usarla nelle manifestazioni, come è avvenuto la settimana scorsa a Auckland. “È assolutamente chiaro che il vaccino è la miglior protezione disponibile per noi, siamo impegnati a far sì che la nostra whanau si vaccini il più presto possibile”, ha detto Helmut Modlik, portavoce della tribù Ngati Toa, chiedendo che l’uso della “ka mate Haka” per le manifestazioni no vax “cessi immediatamente”.
La ferma richiesta della tribù Ngati Toa, spiega il Guardian, arriva mentre cresce il timore che i movimenti sovranisti maori vengano co-optati dai no vax. La campagna vaccinale è stata descritto come “una moderna forma di colonialismo” e fra i manifestanti no vax la settimana scorsa si sono viste bandiere dei sovranisti maori accanto a quello del movimento QAnon.
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Ma proprio il passato coloniale suona come un monito per i maori, che ricordano come i loro ‘tupuna’ (antenati) siano stati decimati dalle malattie portare in Nuova Zelanda dai coloni bianchi. “Molti dei nostri tupuna hanno perso la vita in precedenti pandemie, la nostra iwi (tribù) ne ha sofferto molto”, sottolinea Modlik.
Per ora il tasso di vaccinazione dei maori è più basso rispetto al resto del paese: il 77% degli over 12 anni ha ricevuto una dose e il 61% anche la seconda, mentre in tutta al Nuova Zelanda le percentuali sono rispettivamente del 90% e l’81%. Anche per questo le tribù vogliono tenere lontano dal movimento no vax la Haka, considerata dai maori una taonga (tesoro culturale) e diventata famosa in tutto il mondo come performance della nazionale neozelandese di rugby.