Nubifragio Palermo. Valerio Noto, Professore Associato di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia, esperto in Cambiamenti climatici, Mappatura della pericolosità, Previsione delle piene, poche ore dopo la bomba d’acqua che la causato incendi danni sulla città di Palermo, su Facebook aveva fornito una prima più tecnica e analitica spiegazione di cosa è accaduto su Palermo.
Il professor Noto, continua a sostenere da una parte l’impossibilità di prevedere fenomeni simili dal punto di vista statistico, in considerazione dei tempi di ritorno oltre i cento anni; dall’altra offre un’interessante analisi modellistica delle ragioni che hanno portato all’allagamento della circonvallazione.
Ecco le considerazioni del Prof Valerio Noto sul Nubifragio di Palermo
La pioggia di ieri era caratterizzata da tempi di ritorno superiori al secolo (quindi in base all’analisi delle serie storiche si verifica, in media, una volta ogni 100 anni – nel caso di tempo di ritorno centennale).
Con forzanti meteoriche simili, i sistemi di drenaggio urbano vanno in crisi e l’acqua scorre per lo più in superficie.
L’immagine qui riportata è relativa alla simulazione di un evento di pioggia con tempo di ritorno simile a quello di ieri, effettuata con un modello di propagazione idraulica bidimensionale sviluppato all’Università di Palermo.
Viale Leonardo da Vinci e soprattutto viale Michelangelo si sostituiscono al sistema di drenaggio superficiale della zona occidentale di Palermo e si trasformano in corsie preferenziali per i flussi idrici portando le acque superficiali all’interno della Circonvallazione che agisce da canale di gronda allagandosi con tiranti superiori al metro.
Inoltre a poche decine di metri dalla zona allagata di viale Lazio/viale Michelangelo c’è la confluenza di due canali sotterranei (il passo di Rigano e il canale Mortillaro).
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