Salvatore Cuzzocrea, presidente della Conferenza dei Rettori Italiani, ha espresso il suo pensiero sulla questione sollevata da Emma Ruzzon, rappresentante degli studenti, durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico a Padova.
La Ruzzon ha fatto riferimento al tragico caso di una studentessa iscritta allo Iulm di Milano che si è tolta la vita in un bagno dell’ateneo.
Cuzzocrea, in un’intervista al Corriere della Sera, ha affermato che è necessario ascoltare il grido di dolore dei giovani e aiutarli a realizzare i loro sogni sostenendoli nei momenti di difficoltà, ma non è possibile regalare loro la laurea. Il rettore ha espresso preoccupazione per la distorsione di un sistema universitario sempre più competitivo che, in nome del merito, punisce coloro che non riescono a mantenere il ritmo.
Poi aggiunge: “Credo che il merito sia una buona cosa e non dovrebbe essere percepito come un danno, anzi, aiuta a creare una linea di partenza equa per tutti. È normale commettere errori, bisogna imparare a cadere e rialzarsi. Tuttavia, se sbaglio un rigore, non posso incolpare l’allenatore. I giovani di oggi devono comprendere che un insucesso non li rende falliti. Ritengo che anche la società contemporanea, che valorizza maggiormente il successo facile dei tiktoker piuttosto che l’istruzione e il lavoro, abbia una parte di responsabilità. Ma chi ha detto che se non diventi Elon Musk non sei nessuno? Non esistono lavori di serie A e serie B, esiste solo il lavoro ben fatto o mal fatto, sia che si tratti di un idraulico o di un cardiochirurgo”.
Infine sottolinea: “Io penso che questa generazione debba uscire dalla rassegnazione e ritrovare la capacità e la voglia di mangiarsi il mondo. Noi siamo qui per aiutarli a ritrovare fiducia in se stessi, ma non possiamo fare un ciclostile e mandargli il diploma a casa. Regalare la laurea non sarebbe fargli un regalo”.