Ha suscitato ironia e qualche polemica il quadro intitolato “Savinus vir dei” dedicato al santo patrono di Canosa di Puglia, San Sabino, e donato ieri alla cattedrale dalla Fondazione Archeologica Canosina. Nel quadro, realizzato dall’artista Giuseppe Antonio Lomuscio, oltre a San Sabino e San Benedetto, protagonisti della raffigurazione, spunta anche il volto di Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia nonché presidente della Fondazione Archeologica Canosina, che ha finanziato l’opera. Dopo la celebrazione nella cattedrale, alla presenza dello stesso Fontana, sui social e sulla stampa locale si e’ scatenata una ondata di ironia con fotomontaggi di altri volti noti inseriti sulla tela e qualche polemica sulla opportunità della scelta. A chiarire la vicenda e’ lo stesso artista.
“Rivendico – spiega in una nota – la piena autonomia nelle mie scelte interpretative. Tengo a precisare che la scelta di tutti i soggetti rappresentati nella composizione, è frutto di una libera interpretazione artistica dettata dall’esigenza di raccontare la storia della devozione verso i Santi, Sabino e Benedetto. Alcuni soggetti, non necessariamente Santi, rappresentano il mondo laico e quello religioso, del passato e del presente. Tra questi ho scelto di ritrarre due autorevoli rappresentanti della comunità canosina di oggi: il presidente della Fondazione Archeologica Canosina e l’attuale parroco della Cattedrale, nonostante gli stessi, nel corso della lavorazione, mi avessero espressamente chiesto di non essere ritratti”. Sulla tela Fontana, che sulla vicenda non rilascia dichiarazioni, appare in basso mentre indossa la mascherina chirurgica.
L’artista Antonio Lomuscio “ha manifestato la disponibilità a rivedere l’opera in modo da sgombrare il campo da qualsiasi strumentalizzazione in conformità alle finalità iniziali condivise con i committenti”. Lo fanno sapere Fontana e il parroco. “In relazione alla vicenda relativa al quadro ‘Savinus Vir Dei’ che riproduce l’incontro tra San Sabino e San Benedetto, collocato in Cattedrale – spiegano – , in seguito al risalto mediatico di alcune polemiche, desideriamo comunicare che l’autore, superando le comprensibili resistenze legate alle sue personali esigenze artistiche, ha manifestato la disponibilità a rivedere l’opera”.
L’artista ha spiegato nei giorni scorsi che la raffigurazione era stata una scelta autonoma. “Pertanto – aggiungono – già da venerdì 11 febbraio il quadro è stato riconsegnato all’artista Antonio Lomuscio le cui opere di fama internazionale sono esposte in Vaticano e in molteplici luoghi sacri del Paese. Ringraziamo l’artista – concludono – per la pazienza e la comprensione e tutti coloro che, attraverso messaggi privati e sui social, ci hanno espresso la loro solidarietà e condivisione rispetto ad alcune esternazioni che hanno travalicato i limiti della legittima critica”.