“Gli enti del Servizio Sanitario Nazionale vengono autorizzati a stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante l’emergenza Covid”. È quanto si legge nel comunicato finale del Cdm che ha dato il via libera alla manovra. Sempre nel capitolo sanità le borse di studio per gli specializzandi in medicina vengono significativamente aumentate e portate in via permanente a 12.000 l’anno.
“Nella manovra di bilancio abbiamo reso permanenti 12.000 borse di specializzazione in medicina. Dopo le circa 30.000 borse finanziate negli ultimi due anni si chiude l’epoca dell’imbuto formativo. Ogni laureato in medicina deve avere la possibilità di specializzarsi. Questi giovani professionisti sono il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale”: è quanto scrive il ministro della Salute Roberto Speranza in un post su Fb.
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“Molto soddisfatto che il governo abbia inserito nella legge di bilancio la misura proposta da Fiaso che consente agli enti del Servizio Sanitario Nazionale di stabilizzare questi professionisti”, dichiara il presidente Giovanni Migliore secondo cui sono 53 mila i lavoratori del personale assunto a tempo determinato durante l’emergenza Covid fra medici, infermieri e operatori sanitari che potranno essere stabilizzati con la manovra.
“Ringrazio – afferma – il consiglio dei ministri e particolarmente il ministro della salute Roberto Speranza per la sensibilità dimostrata”. “Il ministro – aggiunge Migliore – ha riconosciuto il valore del servizio prestato dai professionisti assunti in quel periodo per superare la parte più difficile della crisi sanitaria determinata dalla pandemia da Covid, ma soprattutto perché dopo anni di sottofinanziamento e di blocco del turn over, durante i quali le nostre aziende sono tuttavia riuscite a garantire la tenuta del sistema, mettendo in campo una straordinaria innovazione organizzativa, si torna finalmente a investire partendo dal personale, che è la nostra risorsa più preziosa. I due miliardi di finanziamento aggiuntivo del Fondo Sanitario Nazionale – conclude – ci consentono di poter guardare con rinnovato ottimismo ad una nuova stagione per la sanità pubblica”.