Palermo – L’avvento dei social e la vitalità con cui si diffondono le immagini sul web ha portato Palermo ad accorgersi di uno scempio che da 50 anni deturpava un angolo di uno dei monumenti più rappresentativi della città: la Cattedrale.
Si tratta di un fascio di cavi che fuoriesce ad una ventina di centimetri dalla cornice dell’edicola che accoglie la statua di San Paolo, nella parete della navata laterale.
I cavi pendono in quell’angolo da quando, nel lontano 1970, vennero elettrificati tutti i cablaggi dei servo motori delle campane della Cattedrale.
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Un pugno nell’occhio, ancora più oltraggioso perchè sferrato nel sacro contesto della Chiesa madre del Capoluogo siciliano.
Dimenticanza oltremodo incredibile se si considera che la Cattedrale, ormai dal 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità.
L’ennesimo manifesto dei disservizi di una grande città, nel contesto della quale la parola “provvisorio” Sembra essere diventata l’imperativo dominante di ogni azione.
Oggi però, sembra che finalmente qualcosa possa cambiare, con il San Paolo ubicato in una edicola in prossimità dell’altare, che smetterà di essere oltraggiato da quell’anacronistico fascio di fili elettrici.
Dal momento infatti, che sono stati approvati i progetti definitivi per il restauro di una serie di elementi interni della Cattedrale. Ci auguriamo che l’occultamento dei fili possa divenire presto realtà. Meglio tardi che mai.